Il giardino d'estate

IL GIARDINO D'ESTATE di Paullina Simons - Edito: Sonzogno Editore - Pagine: 663
Trama: Sono passati venti anni da allora. Tatiana e Alexander si sono miracolosamente riuniti in America, la terra dove lui è nato e da dove, bambino, era partito. Il loro sogno di libertà è stato esaudito: la loro unione è stata benedetta dalla nascita di un figlio, Anthony. Eppure Tania e Shura non sono felici. Sul loro rapporto pesano le ferite, il dolore, i fantasmi delle tragedie vissute. Pur amandosi ancora profondamente, non riescono a ritrovare la meravigliosa intimità, la passione febbrile di un tempo: entrambi coltivano nell'animo oscuri segreti e paure che non riescono a rivelarsi l'un l'altra.
Mentre lottano per costruirsi una nuova vita in Arizona, vivono con disagio anche il clima di sospetto e intimidazione dovuto alla Guerra Fredda in atto: ex capitano dell'Armata Rossa, Alexander è nel mirino del governo per i suoi trascorsi nell'esercito dell'URSS. E quando Anthony, il loro primogenito, si arruola volontario in Vietnam e scompare nei gorghi di un conflitto feroce, Tania e Shura sentono che gli incubi del passato sono tornati a minacciare il loro fragile equilibrio. Riusciranno a vivere quell'esistenza serena e normale che avevano sognato nella capanna di legno durante la luna di miele a Lazarevo? Torneranno mai a passeggiare insieme nel Giardino d'Estate a San Pietroburgo?

In questo terzo libro della trilogia de Il cavaliere d'inverno, i nostri tanto amati protagonisti sono rappresentati in una veste totalmente diversa dal passato. Innanzitutto, Tania diventa più sicura di sé e finalmente non permette più ad Alexander di "dominare" in casa. Inoltre, essi sono raffigurati realisticamente, come una vera famiglia che litiga e arriva perfino a non parlarsi per giorni. Un tono che, seppur triste, contribuisce alla grandezza dei personaggi e del libro stesso. Tuttavia, questa situazione è causa di malinconia al pensiero di non riuscire più a rivivere quei due che si erano tanto amati in mezzo al caos ma che non lo sapevano fare nella spensieratezza della vita americana.

«Vedi, è questa la differenza tra noi due. Io voglio solo una vita con te. Te l'avevo detto già in Russia. Non mi importava se vivevamo nella mia stanza gelida al Quinto Soviet con Stan e Inga piantati davanti alla porta. L'unica cosa che volevo era vivere con te. Pazienza se viviamo qui a Bethel Island, o in una cameretta a Deer Isle. In Unione Sovietica, in Germania, qui... non ha importanza. Voglio solo che sia con te.» 
«In fuga, costretti a nasconderci, sempre impauriti? E' questo che vuoi?»
«Qualsiasi cosa. Purché sia con te» 
Ma spesso mi è venuto da pensare: "Come mai l'autrice non poteva far finire la storia col secondo volume?" Infatti, Il giardino d'estate, mi è sembrato un tentativo d'obbligo di scrivere una trilogia, con molte descrizioni di situazioni inutili per il racconto generale che ne hanno rallentato la lettura. Inoltre, Anthony che si arruola nell'esercito per la guerra in Vietnam, pare un tentativo di ritornare e creare un legame con i primi due libri.

Non nascondo comunque che la trilogia, e soprattutto Tania e Shura, mi abbiano fatto sognare ad occhi aperti e leggere che, nonostante tutto, siano riusciti ad invecchiare insieme, è stato emozionante.

Alexander pensa alle barche a vela su oceani lontani, al deserto della sua infanzia sfocata, al fantasma della fortuna, alla ragazza sulla panchina. Quando la vide, vide qualcosa di nuovo. Lo vide perché voleva vederlo, perché voleva cambiare la propria vita. Era sceso dal marciapiede ed era uscito dalla trappola. Attraversa la strada. Seguila. E darà un senso alla tua esistenza, ti salverà. Sì, sì. Attraversa.


Commenti

Post popolari in questo blog

#gdlgrandtour Maggio 2021 - Il conte di Montecristo

La trilogia dei colori

Il priorato dell'albero delle arance