#gdlgrandtour Gennaio 2021 - Lapponia

Ogni volta che penso alla Lapponia penso ad un luogo magico perché si sa, è qui che abita Babbo Natale. Un paesaggio freddissimo, ma super affascinante. Nella mia immaginazione: neve a non finire giù, e le luci pazzesche dell'aurora boreale su.

Innanzitutto c'è da specificare che la Lapponia è una regione che si estende su ben quattro territori: Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Più precisamente, è la terra abitata dal popolo dei Sami, spesso chiamati erroneamente "làpponi". Ogni parte della Lapponia e quindi della popolazione, ha le sue tradizioni, storie, culture e attività. La prima curiosità che vi voglio raccontare per questo gdl, si lega all'aurora boreale finlandese.



Nella Lapponia finlandese, l'aurora boreale viene chiamata revontulet, letteralmente "i fuochi della volpe". Si narra che l'aurora boreale fosse nata da una volpe magica che, in ritardo per il festival invernale annuale e stanca della sua corsa nei prati innevati, avrebbe abbassato la coda. Dal contatto della coda con la neve, sarebbero nate delle scintille successivamente salite verso il cielo in uno spettacolo di "fuochi" e di luci.

Guardate questa immagine e ditemi se non siete portati a sognare anche voi!

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Gennaio 2021, prima tappa: Lapponia. 
Libro letto: L'anno della lepre di Arto Paasilinna

                        
L'ANNO DELLA LEPRE
di Arto Paasilinna
Edito: Iperborea
Pagine: 200  


Consigliato a chi vuole perdersi nella natura selvaggia del Nord e non ne può più della civiltà e delle persone.

Kaarlo Vatanen, giornalista quarantenne deluso dalla vita, sta tornando verso casa insieme ad un amico fotografo quando, d'improvviso, una lepre balza fuori dal bosco e viene investita dall'auto. Senza pensarci su troppo, la lepre diventa il pretesto ideale per fuggire dalla conformità della sua vita, da una società stardadizzata e da una moglie insopportabile.
Inizia a Heinola il viaggio, o meglio, la fuga on the road di Vatanen, un viaggio/fuga che lo porterà dalla Finlandia del sud fino alla Lapponia, e ancora più in là verso l'Unione Sovietica del 1975. 
Attraverso la figura di un uomo "rivoluzionario", veniamo a contatto con le abitudini, i pensieri, le caratteristiche della società finnica. È da questi infatti che si vuole allontanare, da un popolo sempre ligio al dovere che si rifà il sabato sera ubriacandosi senza limiti nei pub, da una vita monotona e senza soddisfazioni, dalle pressioni.
A fare da sfondo, la natura, in tutti i suoi rami, in tutta la sua potenza.
Il chiarore notturno delle foreste innevate era di una bellezza selvaggia.

Il romanzo fa infatti parte del filone umoristico-ecologico che vede l'ambiente protagonista in tutta la sua bellezza, ma anche in tutto il suo degrado, spesso causato dall'uomo artefice. Con le avventure in giro per il Paese di Vatanen, assistiamo infatti a una totale volontà di costui di integrarsi con la natura, di preservarla... per poi essere spettatori dei suoi danneggiamenti. Se inizia tutto con la buona intenzione di prendersi cura di questa lepre ferita alla zampa, la storia continua poi in contesti nei quali si distillano grappe e scoppiano incendi, iniziano cacce all'orso per puro divertimento, si azionano fucili nelle chiese.

Paradosso e surrealismo sono le parole-chiave. Scene paradossali di situazioni che si immaginano in un determinato modo, plausibile, per poi verificarsi al contrario, inaspettatamente, surreali.

Arto Paasilinna
Arto Paasilinna è questo che indaga: come il rapporto tra natura ed essere umano sia, la maggior parte delle volte, "malato". E la sua voce si pone subito a sostegno della natura incontaminata.

Il romanzo, o "novella" come piace dire all'autore, scorre velocemente. Si entra subito nel vivo della storia (sin dalla prima pagina) e ogni capitolo, di breve durata, corrisponde ad una nuova avventura di Vatanen. I dialoghi sono asciutti, veloci e la scrittura in sé, così come certi argomenti (un prete che spara in chiesa, il governo del presidente Kekkonen), risultano sfrontati.

Che dire della lepre?
Personalmente, ricollego la scelta del titolo alla volontà di Vatanen di essere come la lepre. Come l'animale, della specie Lupus timidus, cambia pelliccia (grigio-bruno in estate > bianco-neve in inverno) adattandosi alle stagioni, così il giornalista cercherà di adeguarsi alla natura, fino al punto di voler fondersi con essa.




Commenti

  1. Bellissima recensione! Mi è piaciuta l'ultima frase sul Vatanen-lepre, in effetti non l'avevo pensata in questi termini come alter ego del protagonista 😅

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    1. Ci potrebbe stare... la mia mente e i suoi viaggioni ahaha grazie mille <3

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