Il priorato dell'albero delle arance

IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE
di Samantha Shannon
Edito: Mondadori - Pagine: 771


Consigliato a chi ha bisogno di evadere dalla realtà completamente.
Nessuno dovrebbe indurre una donna a temere di non essere abbastanza

Il priorato dell'albero delle arance è un fantasy di Samatha Shannon. Non sono specialista del genere, ma mi sono ritrovata (quasi) completamente soddisfatta.
Vi sono tantissime note di merito che me lo hanno fatto apprezzare.

Innanzitutto il world building. Il mondo costruito dall'autrice vede delle discordie millenarie tra Occidente e Oriente. Da una parte c'è Virtudom, casate che aderiscono alla fede del Santo i cui membri scelgono, all'età di 12 anni, un Cavaliere Protettore come quello di Coraggio e Giustizia. Popoli che credono e si lasciano guidare dalle virtù. Dall'altra parte abbiamo gli adoratori di draghi, popoli che credono nelle divinità draconiche da sempre amiche e compagne degli umani.
Il fattore discordante è appunto quest'ultimo: gli occidentali hanno paura dei draghi orientali perché, nei loro pensieri, essi sono della stessa specie dei wyrm, bestie che vogliono bruciare tutte le terre e annientare la specie umana.
A mio parere, l'autrice è stata grandiosa nel creare le storie legate ai vari Paesi. All'inizio si fa fatica a capire il tutto, perché il lettore si ritrova catapultato a discorso già più che iniziato, ma man mano la matassa di snoda.

L'amicizia. Una celebrazione sensazionale dell'amicizia: sia fra umani
E ricorda, non importa quanto lontano volerai, io rimarrò per sempre tua amica

sia tra umani e draghi

«Cosa devo fare Naymathun?» «Non è questa la domanda che devi pormi. Chiedimi piuttosto cosa dobbiamo fare.»

Il femminismo. In ogni terra c'è una Donna che si distingue per intelligenza, bravura, tenacia, perseveranza, CORAGGIO. Da Sabran, regina di Inys, sulle cui spalle cade tutta la responsabilità della salvezza dell'Occidente, secondo una profezia di mille anni prima; Ead, sterminatrice di wyrm. Adepta della società segreta del Priorato, ha il compito segreto di salvaguardare la persona di Sabran; Tané, guardiana dei mari, umana scelta dalla potente Naymathun, drago d'Oriente.
Donne diverse, unite per salvare un mondo che sta precipitando.
«Per essere legata a un drago» esordì Naymathun «non basta possedere un'anima d'acqua. Bisogna avere sangue di mare, e il mare non è sempre limpido. Non è mai omogeneo. Contiene oscurità, minacce, crudeltà. La sua furia può spazzare via intere metropoli. I suoi abissi sono insondabili, e non conoscono il tocco del sole. Essere una Miduchi non significa essere puri, Tané. Significa essere mare vivente. Per questo ti ho scelta: in te batte un cuore di drago.»
Questione lgbt. Un inno all'amore in tutte le sue forme, mai visto come qualcosa di "alieno, diverso, strano, contro natura". Le relazioni tra Ead e Sabran e tra Jannart e Nyclais sono potenti, superano distanze  e pericoli, sono rilevanti.

Lo stile. Lo stile di scrittura è assolutamente protagonista in questo libro, perché dilata l'atmosfera creata dall'essenza della storia. Laguna del Latte. Drago d'autunno, Betulladorata. Ricamatrice di mare. Fontedimiele. Isola delle Piume, Torre dei Sospiri sono solo alcuni dei nomi di questo magico mondo.
Nubi di vapore si levavano dalle sue scaglie, pietre di luna tanto splendenti da apparire soffuse di luce propria. Su ciascuna scintillava una miriade di gocce simili a diamanti. I suoi occhi erano stelle di fuoco e le sue corna, rilucenti nel pallore lunare, argento vivo. La creatura fluttuò oltre il ponte con la grazia di un nastro di seta e si librò in cielo leggera e silenziosa come un aquilone. Un drago.

Non so voi, ma io sono completamente catturata da frasi del genere!

Ora... difetti. L'unico, a mio parere, è la durata della battaglia conclusiva. Durante tutto l'arco del libro, assistiamo a personaggi che si allenano in vista di quel momento, decisioni e sistemi di difesa presi a proposito. Eppure, lo scontro finale si ha in sole 25 pagine su un totale di 771. Non è scritta male questa parte, però forse un po' squilibrata rispetto a tutto il resto.

In ogni caso, spero di avervi convinto a leggere questo mattoncione!

 




 

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