Tre giorni a Lisbona

Saudade: desiderio nostalgico, spesso profondamente malinconico, di qualcosa - sia esso un luogo o una persona

                              

Ponte 25 de Abril



GIORNO 1
Il nostro viaggio per la capitale portoghese ha inizio in un caldissimo pomeriggio di agosto. Affamati dopo ore dalla prima colazione, abbiamo subito fatto rotta verso il Mercado da Ribeira, vicino alla stazione Cais do Sodré. Si tratta di un grande mercato dove si può trovare dal pesce alla carne, arrivando fino alla frutta e al gelato. 

Dopodiché, rimpinzati per bene (io personalmente ho mangiato un'insalata di polpo veramente squisita, per una decina di euro - tanto quanto i panini imbottiti!), zaino in spalla e macchina fotografica in mano, ci siamo diretti verso il quartiere dell'Alfama, nel quale tutte le guide consigliano di perdersi! 
Punto di partenza è Praça do Comércio, sulla riva del fiume Tejo. 
Questa è la piazza principale di Lisbona, dove fin dai tempi antichi, sbarcavano le navi di ritorno dalle grandi esplorazioni. 
Dalla parte opposta rispetto al fiume, si staglia imponente l'Arco da Rua Augusta, l'arco di trionfo dai molti personaggi famosi portoghesi, come Vasco da Gama. 
Partendo dalla piazza, guardando verso l'arco, la nostra passeggiata per l'Alfama è partita da destra. Salendo fra i vicoli labirintici che fanno assomigliare la capitale ad un borgo, abbiamo ammirato:
• la facciata dell'Igreja da Conceição Velha, in stile manuelino
• il Sé de Lisboa, grande cattedrale costruita nel 1150 sul sito di una moschea, simbolo della riconquista cristiana
Miradouro de Santa Luzia, uno dei punti panoramici più spettacolari della città, incorniciato da alberi in fiore 
Castelo de São Jorge, che noi abbiamo aggirato
A questo punto... ci siamo davvero persi! E così, stremati dalle ripide salite di Lisbona, ci siamo proprio spiaggiati in un bar a gustare limonata fresca [quale personaggio letterario vi ricorda?], mentre il sole pian piano scendeva fra i palazzi ricoperti di azulejos.


Per ritornar giù, abbiamo cercato una fermata del tram n. 28 , che ripercorre la stessa strada intrapresa da noi, quindi passando affianco ai siti principali di Lisbona. Il tram antico sarebbe famoso proprio perché percorre delle strade dalla salita ripida. In realtà - parere personale - stupiscono molto di più piccoli vicoli quasi invisibili che sono da ricercare dietro i palazzi. Noi ne abbiamo trovato uno la mattina del secondo giorno, mentre ci dirigevamo verso la stazione di Rossio per una gita fuori porta. 


GIORNO 2
Destinazione... Sintra!
Questo sito fiabesco, si raggiunge in treno (o in autobus) in 40 minuti. Nascosti dai fitti e freschi boschi in
cui prendere una pausa dalla calura estiva, si ergono in tutta la loro bellezza vari palazzi e castelli. 
Fra questi spicca, grazie ai suoi brillanti colori - giallo limone e rosso fragola - il Palácio Nacional da Pena. Per poter osservare le sue cupole a cipolla e le grandi terrazze, bisogna pagare il biglietto d'ingresso (7€) al parco, il Parque de Pena: romantici giardini, felci, sequoie e camelie, stradine che portano nel mondo dell'immaginazione, vi accompagneranno fino al Palazzo.
Da parte sua, il Palácio non è da meno: esso è infatti considerato la più grande espressione del romanticismo portoghese del XIX secolo!

Dopo viste meravigliose e innumerevoli foto, siamo ritornati alla stazione di Sintra per una nuova tappa: Cabo da Roca, il punto più occidentale d'Europa... dove la terra finisce e inizia il mare. Per raggiungere questo sito meraviglioso, ma anche super-ventoso, si riparte da Sintra con l'autobus 417 (4€ a/r) che porta, nell'arco di un'oretta, al limitare del continente europeo: 140 m di scogliere a picco sull'Oceano Atlantico, con un faro rosso e bianco a far da guardiano. Tutto dritto... l'America.
» Suggerimento: da portare - assolutamente - una felpa! Diciamo che la brezza oceanica non è un leggero venticello😅
» Suggerimento n. 2: vedere con attenzione la destinazione dell'autobus che passa da Cabo per il ritorno... indovinate dove siamo finiti?😂


GIORNO 3
Il nostro terzo e ultimo giorno a Lisbona parte con una colazione ad hoc nel quartiere di Belém. Sto parlando dei pastéis de nata, paste alla crema e cannella che si possono trovare un po' ovunque a Lisbona ma mai buone come all'Antiga Confeitaria de Belém, pasticceria in auge dal 1837.

Questa pasticceria, si trova a un minuto a piedi dal Mosteiro dos Jerónimos (10€ intero, 5€ ridotto anche per universitari) che noi abbiamo goduto appieno perché, viaggiando post-quarantena, abbiamo trovato una Lisbona praticamente vuota. In due secondi, eravamo all'interno di questa Hogwarts convertita alla pace dei sensi. Il monastero era abitato in passato dai monaci dell'ordine di San Geronimo, la cui missione spirituale per quattro secoli fu quella di confortare i marinai e pregare per il re. L'ordine venne sciolto nel 1833, e successivamente il monastero divenne sede di un orfanotrofio e di una scuola fino al 1940. Oggi è aperto al pubblico, il quale può anche avvicinarsi alle prestigiose tombe di Vasco da Gama e Camões, poeta cinquecentesco. Il monastero a me è piaciuto alquanto: oltre che per la tranquillità del luogo, mi ha affascinata molto lo stile architettonico. Si tratta del già citato "stile manuelino", che prende il nome da Dom Manuel I, regnante fra il 1495 e il 1521; stile dalle elaborate decorazioni ispirate a temi naturali con foglie, viti e nodi. 

Una volta usciti, ci siamo diretti verso la Torre de Belém - fortezza costruita 
sul Tejo, simbolo dell'età delle scoperte - passando per il Padrão dos Descobrimentos - monumento in pietra bianca la cui costruzione venne iniziata sotto il regime di Salazar, per celebrare tutti i marinai - sul lungofiume.
Dopo aver fatto toccata e fuga nei pressi della Torre (che comunque si può anche visitare), siamo tornati indietro per pranzare all'ombra degli alberi davanti al monastero.






Nel pomeriggio, dopo una visita alla libreria Ler Devagar nel complesso della
LX Factory, complesso industriale del XIX secolo riconvertito in polo creativo, siamo finalmente andati dall'altra parte del fiume per ammirare più da vicino il grande Ponte 25 de Abril, che rende Lisbona simile a San Francisco.
Una vista spettacolare, si può avere dal Santuário Nacional de Cristo Rei, col quale si raggiunge anche l'America Latina per la presenza di una statua del Cristo Rei come a Rio de Janeiro. Questo è un luogo perfetto per ammirare Lisbona da un altro punto di vista e per rilassarsi: sedetevi sotto gli ulivi e lasciatevi cullare dalle sinfonie religiose che gli altoparlanti trasmettono nell'aria.
Per raggiungere il quartiere di Cacilhas, dove ha sede il santuario, ci sono due modi: o si prende il traghetto dal Terminal Fluvial Cais do Sodré (1.20€) e l'autobus 101 (2€ a/r); oppure, si può chiamare un uber/taxi che attraverseranno il famigerato Ponte. Potevo non provare quest'emozione? 


SPECIALITÀ DA NON PERDERE
L'ultima sera nella capitale, abbiamo cenato in un ristorantino dal design ispirato al circo, da cui si ha una vista mozzafiato sulla città. Al Chapitô à Mesa (sui 25€), non ci siamo fatti mancare le tipiche sardine portoghesi e il bacalhau su letto di patate.
Da provare anche è il Porto, vino da dolce, e il ginjinha, liquore alla ciliegia. 







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