Il testamento
Consigliato a coloro che vogliono farsi due risate nonostante il genere (legal thriller) e agli avventurosi.
Incipit: Siamo all’ultimo giorno. Anzi, direi all’ultima ora. Sono un vecchio, solo e non amato, malato, sofferente e stanco di vivere. Sono pronto per l’altro mondo: non può che essere migliore di questo.
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IL TESTAMENTO di John Grisham - Editore: Mondadori - Pagine 404 |
Dopo molte e varie peripezie, l’avvocato riesce a trovarla ma niente va come dovrebbe andare: la donna, missionaria presso gli Ipica, popolazione indigena, rifiuta il testamento perché non è interessata all’eredità. I figli vedono riaccendersi un barlume di speranza.
La fine, imprevedibile, farà felice qualcuno mentre qualcun’altro piangerà lacrime amare.
La storia si svolge negli ultimi mesi del 1996 e i primi mesi del 1997 ed è ambientata tra la Virginia, dove risiede la società di Mr Phelan e il Pantanal, nell’America Latina. Il tempo del racconto è scandito da capitoli brevi, della giusta misura.
Le tematiche affrontate spaziano dalle cause legali e il mondo che gira intorno agli avvocati, un mondo di venalità di cui fan parte Mr Phelan e i suoi figli legittimi, fino a trovare un’opposizione nel mondo di Rachel, al di fuori della civiltà, in un tempo che sembra immobile da secoli. Con lei si affrontano i temi della religione, della moralità, del peccato e della redenzione, tematiche portate avanti dal reverendo Phil, personaggio di rilievo nell’ultima parte del libro.
“Il testamento” scorre veloce e a me personalmente ha fatto anche molto ridere, per quanto riguarda le spese folli dei figli e il modo in cui anche nell’aldilà, Mr Phelan è riuscito a prendersi gioco di loro.
Ah che villa si sarebbe costruito! E aveva già in mente l’architetto: una giapponese di Manhattan di cui aveva letto su una rivista. Di lì a un anno, con tutta probabilità, si sarebbe trasferito a Malibù, Aspen o Palm Beach, dove avrebbe fatto sfoggio dei suoi quattrini e sarebbe stato preso sul serio. ‘Che cosa si fa con mezzo miliardo di dollari?’ si domandò, mentre accelerava sulla strada interstatale. ‘Cinquecento milioni di dollari esentasse?’ Cominciò a ridere.
Il finale, invece, mi ha lasciato un po’ interdetta perché vi è una situazione di suspense relativa a Nate e Rachel che non rimanda a niente ma anzi, viene tagliata di netto.
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